I cambiamenti climatici sono dovuti principalmente all’aumento del diossido di carbonio (CO2) nell’aria – un suolo sano immagazzina una grande quantità di diossido di carbonio e in tal modo grava meno sull’atmosfera.
Il ciclo vitale del diossido di carbonio nel suolo
Il diossido di carbonio penetra nel suolo in due modi. In primo luogo attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana. Le piante assorbono il diossido di carbonio presente nell’aria e ne trasferiscono una parte nel suolo attraverso le radici. In secondo luogo, e forse questo è ancora più importante, attraverso materiale carbonioso (organico), ad es. foglie e rami, che giace sul suolo e viene trasformato in humus. In questo modo l’humus trattiene una grande quantità di CO2. L’humus si decompone solo lentamente grazie ai microorganismi presenti nel suolo. Questo processo libera nuovamente diossido di carbonio.
Il suolo dispone pertanto di una funzione per conservare il diossido di carbonio ma anche per rilasciarlo – il ciclo vitale del diossido di carbonio.
Un buon suolo è un buon serbatoio
Un suolo con una buona percentuale di humus permette pertanto di conservare una quantità maggiore di diossido di carbonio. In agricoltura ciò è favorito da tecniche e forme di coltivazione sostenibili con una lavorazione ridotta del terreno.
Le particolari condizioni di umidità dei suoli paludosi rendono questi ultimi uno strumento ideale per ridurre il livello di carbonio (serbatoio naturale), che contrasta i cambiamenti climatici. Oltre alla necessità di conservare la biodiversità, è anche un motivo per proteggere le nostre paludi.
Accanto alla combustione di vettori energetici fossili la conversione di ecosistemi preesistenti, per motivi per lo più economici, costituisce la causa principale dell’elevato tasso di CO2 nella nostra atmosfera.
A questo proposito cfr. anche il contributo «Funzioni del suolo: Suolo produttivo in Svizzera» su missione-suolo.ch
I lombrichi sono di importanza capitale quando si parla di fertilità del suolo. Attraverso i loro turricoli (biopori) essi contribuiscono all’aerazione del suolo – le radici delle piante e l’acqua piovana hanno più spazio.
«Su un ettaro di terreno erboso vivono da uno a tre milioni di lombrichi (Pfiffner 2013).»
Grazie al lombrico, dunque, il suolo e il clima stanno meglio.
Fonti:
https://www.bafu.admin.ch/bafu/it/home/temi/suolo/pubblicazioni-studi/pubblicazioni/meraviglie-del-suolo.html
https://www.bmel.de/DE/themen/landwirtschaft/pflanzenbau/bodenschutz/bodenschutz_node